mercoledì, Aprile 24, 2024
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53 esperti scrivono all’Oms: «Le e-cig aiutano a ridurre i danni». Tra loro gli italiani Polosa, Tirelli e Veronesi

Un gruppo internazionale di 53 scienziati di cui fa parte anche il prof. Riccardo Polosa, direttore scientifico di LIAF ha scritto ai vertici dell’Organizzazione mondiale della sanità per sventare il possibile inserimento delle sigarette elettroniche classificandole come sigarette di tabacco nella Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco (FCTC) dell’Oms che si riunirà a ottobre a Mosca.
Secondo gli esperti, tra cui si segnala la presenza illustre degli italiani Umberto Veronesi, Umberto Tirelli, classificare le e-cigarettes al pari delle sigarette convenzionali è sbagliato non solo perché le “e-cig non sono prodotti del tabacco”, ma anche perché affermare che “sono rischiose quanto altri prodotti del tabacco – continua la lettera – invierebbe un messaggio erroneo e desolante ai milioni di svapatori che hanno usate le e-cig per smettere di fumare, e scoraggerebbe il resto dei fumatori dal provarle”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) non dovrebbe trattare le sigarette elettroniche come quelle normali, perché sono “parte della soluzione” ai danni causati dal fumo, e non “parte del problema”.
La lettera, pubblicata sul blog “Nicotine and Science Policy”, è una risposta ad alcune indiscrezioni secondo cui l’Oms potrebbe indicare le e-cig come “pericolose per la salute”.
“Questi prodotti potrebbero essere tra le più significative innovazioni nel campo della salute del ventunesimo secolo – scrivono gli autori della missiva – e potrebbero salvare milioni di vite. L’urgenza di trattarli come le sigarette dovrebbe lasciare il posto a una serie di norme che possano realizzare questo potenziale”.
I dati diffusi proprio in occasione della Giornata mondiale contro il fumo sono terrificanti: nel mondo muore di tabacco una persona ogni 6 secondi. Entro il 2030, le vittime saranno 8 milioni all’anno: 80mila sono in Italia, con il cancro al polmone a farla da padrona. L’Oms calcola che 600 mila non fumatori muoiano ogni anno per colpa del fumo passivo. Contro queste cifre drammatiche l’Oms propone di aumentare la tassazione: secondo la direttrice generale dell’Oms Margaret Chan “aumentare le tasse sul tabacco è il modo più efficace per ridurne il consumo e salvare vite umane”.
“Per quanto assurdo, l’OMS sta tentando di parificare le sigarette elettroniche a quelle convenzionali – risponde il prof. Polosa – con effetti assolutamente controproducenti per la salute pubblica. Le e-cig non contengono tabacco e non prevedono la combustione per funzionare. Fatta questa premessa è intuitivo che siano più sicure delle ‘bionde’ e che siano in grado di migliorare lo stato di salute dei fumatori che decidono di utilizzarla al posto delle sigarette convenzionali”. Gli scienziati pro-ecig sono convinti ad andare avanti, contestando una delle principali preoccupazioni legate alle “elettroniche” che riguarda i più giovani.
“L’OMS non può ignorare il parere scientifico di 53 esperti internazionali di tabagismo e salute pubblica – conclude il professore -. Il rischio è quello di perdere un’occasione epocale per favorire quell’accelerazione verso la fine del tabagismo che da decenni si auspica”.
Il comunicato stampa
Il testo completo della lettera

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