giovedì, Aprile 25, 2024
HomeNewsLa città di Milano vuole vietare il fumo all’aperto

La città di Milano vuole vietare il fumo all’aperto

Il sindaco Beppe Sala avanza una proposta che sicuramente farà discutere. Nell’immediato, si intendono vietare le sigarette alle fermate dei mezzi pubblici. L’obiettivo comunque è di bandire il fumo nei luoghi aperti entro il 2030.

La lotta all’inquinamento non si basa solo su caldaie e traffico – ha spiegato Sala – non è giusto che altri debbano respirare il fumo di sigaretta, anche per strada. Sarà vietato fumare alle fermate di bus, tram, nelle file e presso gli uffici del comune. Dal 2030 invece stop alle sigarette in tutta la città.  La proposta andrà a marzo in consiglio comunale e vedremo se passerà”.

Il tutto inserito in un proposta di regolamento “aria-clima”, che pone il capoluogo lombardo in prima linea nella lotta al tabagismo.

In Italia è vietato fumare nei locali pubblici dal 2003 e sono tante le iniziative intraprese in molte città con lo scopo di tutelare bambini e anziani nello specifico.

Anche a Catania lo scorso Maggio, ricordiamo, insieme al CoEHAR e AMT (Azienda Metropolitana Trasporti) abbiamo lanciato la campagna di sensibilizzazione Io (sono) Astuto con cui abbiamo invitato tutti i cittadini a non fumare sotto le pensiline e nelle pertinenze delle fermate degli autobus. La campagna inoltre ha previsto anche la possibilità di richiedere una consulenza gratuita nel Centro Antifumo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.

Se guardiamo poi ad altri stati nel mondo, notiamo realtà concrete, come Svezia e Nuova Zelanda, che anticipano il progetto Milano Smoke Free e dove ai fumatori sono destinate aree apposite e spazi ristretti. Negli Stati Uniti esistono già da tempo divieti in strada, spiagge e balconi, mentre dal 2017 è proibito l’utilizzo di qualsiasi strumento per il fumo, tranne che per  la sigaretta elettronica. Ma non finisce qui: la Francia dice no nei parchi pubblici e nelle aree giochi dei bambini, multe salatissime invece vengono inflitte in Australia e Giappone.

Grande attenzione dunque alla lotta contro il fumo, iniziando dalla qualità della vita in città, dove è stato quantificato che una sigaretta inquina dieci volte più di un’auto diesel e tre più di un tir.

Anche se si tratta di baggianate – ha commentato il prof. Polosa – non si tutela l’ambiente vietando il fumo di sigaretta convenzionale ma cercando di applicare politiche pubbliche ambizione e virtuose di sostenibilità e tutela dell’ecosistema. I fumatori sono soggetti che vanno aiutati a smettere, non pazienti da tenere relegati con divieti e bandi

Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.

Ultimi articoli