martedì, Marzo 19, 2024
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Fumo all’Università, un questionario della Statale di Milano racconta l’andamento dopo il Covid

L’Università Statale di Milano ha pubblicato i risultati del questionario sulle abitudini al fumo in università somministrato agli studenti dell’ateneo milanese nei mesi scorsi.

Lo studio rientra nell’ambito del progetto “La Statale smoke-free per stili di vita liberi dal fumo” condotto dalla prof.ssa Silvia Fustinoni, docente di Medicina del Lavoro dell’Ateneo, e dalla ricercatrice Laura Campo. Si tratta di una campagna per diffondere conoscenza e consapevolezza sull’abitudine al fumo da parte della sua comunità studentesca.

Il questionario, che ha avuto più di 7mila risposte è solo il primo step di questa campagna e i risultati sono stati di grande impatto.

Ecco come hanno risposto gli studenti:

Il 64% dei partecipanti si è dichiarato non fumatore, il 19% fumatore di sigarette tradizionali, il 10% ex-fumatore, il 3% utilizzatore di sigaretta elettronica o prodotti a base di tabacco riscaldato e il 4% utilizzatore duale.

Si sono osservate notevoli differenze tra le facoltà: si fuma di più a Scienze Politiche Economiche e Sociali (SPES) (35%) e Giurisprudenza (33,6%) e di meno a Medicina e Chirurgia (19%) e Scienze del Farmaco (20,2%).

La pandemia da Covid-19 ha cambiato le abitudini al fumo del 18% degli studenti: tra questi, il 58% ha smesso di fumare o ha diminuito il numero di sigarette convenzionali o elettroniche al giorno, mentre il 33% ha iniziato a fumare o ha aumentato il numero giornaliero di sigarette tradizionali o elettroniche.

Le sigarette elettroniche o i prodotti base di tabacco riscaldato sono utilizzate principalmente perché ritenute dai più giovani un’alternativa alla sigaretta tradizionale (43 e 46%), perché sono di moda o per curiosità (35 e 29%) e perché sono ritenute meno pericolose per la salute rispetto alla sigaretta tradizionale (43%).

Il 41% dei partecipanti ha dichiarato di essere stato esposto a fumo passivo nell’ultima settimana. Il fumo passivo di sigaretta tradizionale è ritenuto dannoso per la salute dal 94% dei rispondenti.

Altrettanto importante, oltre questi dati, è quello che emerge dal questionario riguardo le normative nazionali. Gli studenti sono a conoscenza delle normative nazionali sul fumo, ma risultano invece poco conosciute le normative che riguardano la scuola. Interessante, però, che partecipanti si sono dimostrati favorevoli ad accogliere nuove iniziative dell’Ateneo per proteggere la salute dei non fumatori e per aiutare chi vuole smettere di fumare.

Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.

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