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Legge Sirchia: il parere del Ministro Livia Turco

Nella gara per la lotta al tabagismo il testimone è passato dal ministro Sirchia al ministro Turco che, prima di arrivare al traguardo di una applicazione piena ed efficace della legge antifumo, deve ancora superare non pochi ostacoli. In un recente articolo comparso su La Stampa del 8 gennaio 2007, il ministro della Salute Livia Turco ha sottolineato che sebbene la legge Sirchia sia stata efficace nel ridurre i fastidi ed i rischi da fumo passivo per i non fumatori, non ha ridotto in modo significativo il numero dei fumatori nel nostro paese. La legge antifumo ha avuto solo l’effetto di far cambiare le abitudini dei fumatori che si sono velocemente adattati a fumare fuori dai locali pubblici e dagli uffici.

Tuttavia, la finalità ultima di una legge contro il fumo è quello di portare ad un miglioramento della qualità di vita non solo di coloro che sono vittime passive del fumo di sigaretta ma anche degli stessi fumatori inducendoli a smettere per salvaguardare la loro salute. Purtroppo sottolineare che il fumo è causa di morte non basta, i dati sulla mortalità legata al fumo di sigaretta non convincono, le scritte intimidatorie sul pacchetto non sono sufficienti.

Gli adolescenti risultano particolarmente insensibili a questi messaggi. A tale proposito, il ministro Turco ha chiesto la collaborazione del ministro della Pubblica Istruzione Fioroni per avviare una campagna di educazione alla salute nella scuola. L’obiettivo è rendere i giovani ed i giovanissimi consapevoli dei rischi del fumo di sigaretta e far vedere loro che ci sono modi diversi dalla sigaretta per divertirsi. Inoltre, sulla scia delle recenti direttive dell’organizzazione mondiale della sanità (OMS), si vuole introdurre in Italia (come già sta avvenendo in Gran Bretagna) il divieto di vendita di sigarette ai minori di 18 anni.

Il nuovo corso alla lotta contro il fumo, promette il ministro Turco, non sarà costellato da ulteriori divieti ma da alleanze strategiche come quelle con il mondo del lavoro. Si profila un programma governativo di incentivi ad aziende (sull’esempio di quanto accade nel gruppo Luxottica che mette a disposizione dei propri dipendenti programmi aziendali antifumo) che sostengono con programmi dedicati i dipendenti che vogliono smettere di fumare.

Il ministro Turco promette maggiore attenzione delle Istituzioni per una puntuale e uniforme applicazione della legge antifumo, per la promozione di centri specializzati nella diagnosi e cura del tabagismo. In particolare, gli interventi sul sistema sanitario devono essere integrati con il coinvolgimento attivo e responsabile dei medici di famiglia e con l’attivazione di incentivi sanitari per il fumatore che voglia smettere (es. rimborsabilità dei farmaci antifumo e prestazioni gratuite o con un ticket ridotto).

Dato che la rinuncia alla sigaretta è ardua per la gran parte dei fumatori, la promozione ed il potenziamento dell’attività dei centri antifumo presenti sul territorio nazionale risulta necessaria in questi casi al fine di fornire interventi più specifici e prestazioni sempre più qualificate. Siamo pertanto grati al Sig. ministro della Salute, dichiara il Presidente della LIAF – Prof. Riccardo Polosa, per la sua manifesta volontà di prendere misure serie per una efficace lotta contro il fumo.

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